Bracciano Ambiente. Quando la politica illude.

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Un brutta pagina è stata scritta dalla politica a Bracciano. Dopo aver gonfiato all’inverosimile l’organico dell’Azienda pubblica in tempo di elezioni, decine di famiglie sono state messe sul lastrico con grande sprezzo di ogni soluzione che potesse salvaguardare interessi sociali primari e legittimi.

Dieci mesi di trattative, la proposta di ammortizzatori sociali da parte della Regione Lazio, la disponibilità al part-time dei lavoratori oltre a rivedere livelli e retribuzioni, non sono bastati per far recedere dall’operazione chirurgica dei tagli al personale adottata dal management aziendale e dallo stesso Sindaco.

Ci chiediamo perché, a fronte dell’offerta dei contratti di solidarietà, messi sul tavolo della trattativa ed alle altre rinunce garantite dai sindacati,  che avrebbero abbattuto per due anni il costo del lavoro, il Sindaco ed il suo sodale, il presidente del Consiglio di Amministrazione, abbiano deciso comunque di licenziare.

Non sarà, forse, che in vista delle prossime elezioni vi siano posti vuoti da colmare nell’assumificio delle partecipate pubbliche?

Non sarà che il detto (di Andreottiana memoria): “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina” sia applicabile anche a Bracciano?

LA PROCEDURA    IL MANCATO ACCORDO   I LICENZIAMENTI