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BRACCIANO AMBIENTE. UN ACCORDO SOFFERTO

bracciano ambiente - Flaica Lazio

Era l’unico   ACCORDO     possibile che tiene conto dello stato di crisi permanente dell’Azienda.

Mense aziendali e licenziamenti collettivi.

Servizio mensa - Flaica Lazio

Anche se la mensa chiude il licenziamento non può essere automatico. Bisogna applicare i criteri della legge e soprattutto lo spirito che la anima, cioè prima di tutto la ricerca di ogni soluzione possibile. Lo ha ribadito  il Tribunale di Roma che ha condannato la COMPASS GROUP ITALIA Spa a reintegrare le lavoratrici assistite dalla FlaicaLazio.

LA SENTENZA

Naspi – la nuova indennità di disoccupazione.

Naspi - Flaica Lazio

l Consiglio dei Ministri licenzia la versione definitiva del decreto in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati legge delega n. 183/2014

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Job Act tutele crescenti, versione definitiva.

jobs act flaica lazio

Il Consiglio dei Ministri licenzia la versione definitiva del contratto a tutele crescenti, apportando alcune modifiche alla versione precedentemente pubblicata.
Una delle novità, introdotte dal nuovo testo, è l’applicazione delle nuove tutele anche in caso di conversione, successiva all’entrata in vigore del decreto, di un contratto a tempo determinato o di apprendistato in contratto a tempo indeterminato.

A detta del Ministro del Lavoro, il decreto entrerà in vigore il 1° marzo 2015 (per cui la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista per sabato 28 febbraio 2015)

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Bracciano Ambiente. Raggiunto l’accordo la FlaicaLazio revoca lo sciopero.

12/02/2015

Bracciano – Raggiunto l’accordo tra Bracciano Ambiente Spa e lavoratori

Domani l’atto finale per salvare SanValentino, ma la situazione di Cupinoro rimane esplosiva
È rientrato l’allarme dei lavoratori della Bracciano Ambiente. Il contrasto con la dirigenza aziendale si era in parte placato martedì 10, quando i lavoratori in sit-in davanti al comune sono stati ricevuti dal sindaco Giuliano Sala, il quale aveva messo in agenda un ulteriore incontro per aprire un tavolo alla presenza anche dei rappresentanti della Bracciano Ambiente. Obiettivo di BA e amministrazione comunale: scongiurare un SanValentino tra i sacchi della spazzatura, così come è accaduto nel giorno del patrono meno di un mese fa. L’incontro tra sindacati, vertici aziendali e azionisti si è tenuto oggi alle 13:00 ed ha dato esiti positivi, tanto che la FLAICA CUB è intenzionata a revocare lo sciopero annunciato proprio per il 14. Al tavolo erano presenti il Direttore Generale della BA, Andrea Riccioni, con delega dell’Amministratore Unico della BA Marcello Marchesi. Tra lui ed i dipendenti dell’azienda si può tranquillamente affermare che ormai non scorra affatto buon sangue. Presente anche il sindaco Sala, con delega prefettizia, oltre alle sigle sindacali CGIL, UIL, FLAICA e FAILEA. All’Ordine del Giorno il tentativo di riconciliazione tra la BA e i lavoratori per far rientrare lo sciopero indetto dalla FLAICA, obiettivo centrato come dicevamo in apertura, perché nel documento prodotto vengono accolte tutte le richieste delle parti sociali. Entro il 13 febbraio, ossia domani, saranno corrisposti a tutto il personale sia la restante parte della 14° del 2014, sia 150,00 euro di acconto a dipendente come anticipo della 13° del 2013. Al momento del pagamento della paga di febbraio, secondo gli accordi, sarà poi corrisposto anche l’EGR (Elemento di Garanzia Retributiva) del 2013 e gli aumenti di stipendio che mancavano dalla busta paga da gennaio. Entro il 15/04/2015, infine, si dovranno ridefinire le modalità di erogazione dei buoni pasto, dell’EGR 2014 e la restante quota della 13° del personale.

Un accordo che va incontro a tutte le richieste dei lavoratori quindi, e che, se non ci saranno sorprese dell’ultimo secondo e si presterà fede a quanto controfirmato, farà in modo che la FLAICA CUB sotterri momentaneamente l’ascia di guerra revocando lo sciopero del 14.
In secondo piano, ma solo per quanto riguarda l’agitazione dei lavoratori, un argomento altrettanto importante che interessa la tranquillità dei lavoratori stessi: dall’incontro è uscito anche un accordo per la richiesta della cassa integrazione in deroga per 17 dipendenti, in cui le parti sociali chiedono che si sia coperto il periodo che va dal primo gennaio al 30 maggio.
Per il momento il SanValentino braccianese è salvo quindi,. Ma la situazione della BA e della discarica rimane preoccupante, dal momento che, se le risorse per venire incontro ai dipendenti si sono trovate, comunque la partecipata del comune naviga in cattivissime acque e la sensazione sempre più concreta è che si stia letteralmente tirando a campare. Questo è un dato che emerge prepotentemente dalla comunicazione che il comune di Bracciano ha diramato il 9 febbraio, in cui si chiede un “incontro urgentissimo” con Regione, Prefetto di Roma e Consiglio dei Ministri a corredo di un documento sul quale il movimento Fermiamo Cupinoro, dalle nostre pagine, ha già espresso una decisa opinione, e che fa io paio con il verbale della BA in cui si manifesta l’impossibilità, da parte dell’azienda, di provvedere finanziariamente alla manutenzione della discarica e quindi alla salvaguardia del territorio dal pericolo di contaminazione da percolato. SanValentino è probabilmente salvo dallo sciopero del sacchetto, ma l’ambiente e la salute dei cittadini rischiano, ad oggi, di finire nel sacco.

L’ACCORDO SINDACALE tratto da Baraonda News -13 febbraio 2015- a firma di Maurizio Archilei

Logistica e Cooperative. Migliorare si può.

logistica flaica lazio

Un mondo a parte, quello del lavoro in cooperativa.  Un settore senza regole e senza controllo, perché qualunque intervento viene vanificato dalla facilità di scomparire come soggetto giuridico.Così si beffa lo Stato, i  lavoratori ed i terzi,  che non possono perseguire i fantasmi. Un ambito in cui lo sfruttamento e l’evasione è di fatto legalizzato,  poiché  la “responsabilità limitata” al capitale sociale simbolico permette alle persone senza scrupolo di lucrare in nome della cooperativa e di essere esentati dal  risponderne in prima persona.

Qualche eccezione, almeno per i diritti dei lavoratori, esiste se c’è il sindacato. Come avvenuto alla Gecol Clables di Latina: L’ACCORDO SINDACALE

LAVORO DOMESTICO. NUOVI MINIMI

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Colf - Flaica Lazio

Da gennaio 2015 cambiano i minimi retributivi ed i contributi Inps per i lavoratori domestici e badanti. Riportiamo  LA NUOVA TABELLA PAGA ed IL CCNL

 

BRACCIANO AMBIENTE. Prosegue la lotta

BRACCIANO – Retroscena della rivolta della monnezza del 20 gennaio e prospettive future

I numeri che descrivono la drammatica situazione della Bracciano Ambiente, dei suoi dipendenti e dei cittadini del territorio.
Si rincorrono, in particolare sui social network, le notizie e le voci rispetto a quanto accaduto il giorno di S. Sebastiano, quando i sacchi della spazzatura indifferenziata, anziché essere raccolti, sono rimasti (tranne rarissime eccezioni) per le vie del paese con sopra un biglietto che ne dichiarava la non conformità. Abbiamo cercato di comporre un quadro della situazione il più possibile preciso. Partiamo dalle premesse.
I crediti dei lavoratori nei confronti della Bracciano Ambiente È da mesi che i dipendenti attuali sono costretti a compiere rinunce a causa delle difficoltà economiche dell’Spa a totale partecipazione del Comune di Bracciano. Gli stipendi sono ormai erogati con circa un mese di ritardo, ma i segnali che le cose stessero prendendo una brutta piega partono da molto più lontano. Per dare un minimo la misura del malessere in cui versa la BA, basti pensare che è dal 2013 che non viene elargito il premio produzione (oggi conosciuto come EGR), una quota che l’azienda deve distribuita tra i dipendenti, secondo quanto stabilito nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Venendo a tempi più recenti, già a settembre i lavoratori sono stati costretti a contrattare con l’azienda sulla quattordicesima di luglio: l’accordo prevedeva che la somma dovuta sarebbe stata accreditata per il 50% a ottobre e per la restante parte a novembre, ma di questa seconda trance non c’è ancora traccia. Come non si sa che fine abbiano fatto le tredicesime. Non solo. Anche se non si tratta di soldi che la BA deve direttamente ai lavoratori, un fronte è aperto anche per quanto riguarda il cosiddetto “quinto”: si tratta di una parte dello stipendio mensile (in quinto, appunto), che l’azienda trattiene per girarlo a finanziarie presso le quali i dipendenti hanno contratto mutui agevolati. Ma se queste quote vengono regolarmente trattenute in busta paga, esistono circa una ventina di casi in cui alle finanziarie non vengono da tempo rigirate.La “rivolta” di S.Sebastiano Nel contesto che abbiamo descritto si sviluppa l’ultimo atto della tragicommedia di cui i braccianesi hanno visto solo la parte più evidente. Il pomeriggio del 19 si diffonde, presso i dipendenti, la notizia che i piani alti della BA hanno intenzione di pagare solo il 50% degli stipendi di dicembre. Non è la prima volta che accade, ci dicono, ma questa volta si distinguerà dalle altre per una ragione: i lavoratori decidono di non accettare più questo stato di cose. La sera stessa, alle 21, in Comune si riunisce la maggioranza, e sotto il balcone del sindaco compaiono circa 30 persone. Sono i dipendenti della Braccioano Ambiente che hanno una sola richiesta: vogliono tutto quello che gli spetta. La trattativa non fornisce loro le adeguate garanzie, e chiuso l’incontro viene presa la decisione: protestare, sì, ma in modo originale e quasi impeccabile, applicando cioè alla lettera ogni singolo cavillo del regolamento della raccolta. Il giorno dopo, festa del patrono, Bracciano si sveglia con i sacchi dell’immondizia aperti, ispezionati, e lasciati li dove i cittadini li hanno messi la sera prima con un cartello con scritto “Non conforme”. È la protesta meno trasgressiva che si potesse immaginare, ma l’effetto è eclatante. Nessuno, in paese, può non vedere. E mentre in rete si susseguono le proteste dei cittadini e le richieste di chiarimento (molti hanno fatto riferimento alla tassa comunale sui rifiuti, aumentata in due anni dell’80%, e che pertanto non permette di trovare alcuna giustificazione a quanto accaduto), verso le 11:30 arriva la comunicazione che il restante 50% degli stipendi di dicembre sarebbe stato accreditato. Rientra così lo stato di agitazione dichiarato dalla CGIL, dal momento che si riferiva esclusivamente al 50% dello stipendio di dicembre. C’è un’altra sigla sindacale, però, la FLAICA, che che punta all’ottenimento di tutti i crediti maturati dai lavoratori nei confronti dell’azienda.Prologo Una vicenda del genere non può terminare meglio di come è iniziata. I sacchi di immondizia rimasti nelle strade e sui marciapiedi avrebbero dovuto seguire un unico destino: essere ritirati dagli stessi cittadini che li avevano messi all’esterno per venire differenziati in modo più accurato e conforme al regolamento. È stato invece firmato un Ordine di Servizio con il quale la BA ha ordinato ai propri operatori, in fretta e furia, di raccogliere il rifiuto considerato non conforme, perché l’azienda aveva già individuato i singoli responsabili (cittadini e condomini) cui comminare le dovute sanzioni. Una comunicazione abbastanza ardita, dal momento che a nessuno risulta che siano stati individuati i proprietari dei sacchi, ne siano stati presi dati di sorta. Se Bracciano (tutta o in parte) sarà multata, lo sarà quindi in base all’insindacabile e arbitrario giudizio di qualcuno. Ma in pochi credono che questa strada sarà veramente percorsa.Breve punto della situazione rispetto le casse della BA Se dovessimo descrivere la situazione economica della BA in una parola, questa sarebbe certamente ROSSO. La BA, ricapitolando, è creditrice verso i propri dipendenti (quelli che attualmente ancora vi lavorano) del 50% della quattordicesima, della tredicesima, dell’EGR e, al momento, dello stipendio di dicembre; deve delle cifre attualmente ignote alle finanziarie presso le quali i propri dipendenti hanno aperto dei mutui; sta affrontando i ricorsi di 10 ex dipendenti (sul totale di licenziati che attualmente sono 21, mentre 17 sono i cassintegrati). E proprio da questi ricorsi e dal loro esito si evince la gravità della situazione. In 3 hanno già pignorato le cifre che per legge devono essere accantonate a loro tutela, in attesa che un tribunale stabilisca se e quanto di queste somme spetti loro. Circa 280.000 euro che sono stati congelati non dai conti della BA, ma dai fondi che il Comune doveva utilizzare per pagare la BA per i servizi ricevuti. Un dato che indica due cose: la BA non ha liquidità pignorabile, e il Comune non può pagare la BA, dal momento è stata pignorata ormai la quasi totalità dei 300.000 euro che il Comune ha dichiarato di dover dare alla BA. BA che, di conseguenza, si trova in grande difficoltà per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. Il buco purtroppo non si limita a questo: in arrivo altre 7 vertenze da parte di altrettanti ex dipendenti. Nonostante gli “aiutini” economici della Regione Lazio (uno sconto da 10 milioni di euro e un contributo da 1.700.000 euro che ha permesso al bilancio 2013 di chiudersi in attivo per 200.000 euro, evitando il terzo anno consecutivo di rosso e il commissariamento), con tutti i problemi e i fronti aperti negli ultimi anni da chi l’ha guidata (innumerevoli ormai quelli di tipo giudiziario), la BA è attualmente un colabrodo. Un malato terminale che vive alla giornata. Della sua crisi e del suo risanamento, del resto, vertici aziendali e del Comune non accennano minimamente. Ne attraverso comunicazioni ufficiali, ne programmando incontri con la cittadinanza. Tutto tace e avanti verso la catastrofe finale.

Il capitale nascosto della BA Ma se le casse sono vuote ed i soldi liquidi non esistono, lo stesso non si può dire riguardo il capitale mobile e immobile della BA. Mezzi e macchine acquistati a caro prezzo dall’azienda, il cui valore alcuni stimano in diverse centinaia di migliaia di euro, accumulati a seguito di vere e scellerate “spese pazze” effettuate negli ultimi anni. Il rischio è che vadano persi a causa dell’inutilizzo cui da subito sono stati condannati, mentre potrebbero costituire una risorsa importante per affrontare nell’immediato gli effetti del tracollo cui l’azienda è stata portata, e magari dare quel minimo di ossigeno necessario ad affrontare organicamente la situazione prima che si ponga il dilemma “fallire o vendere”. Già da tempo, infatti, si vocifera che all’interno del Comune l’idea sia quella di vendere, ma anche qui bisogna capire cosa si vorrebbe vendere. La BA è composta da due rami: quello che ruota attorno alla gestione della discarica, in perdita da quando è intervenuta la chiusura (e probabilmente si tratta di un ramo morto, viste le difficoltà che incontra la realizzazione del polo industriale dei rifiuti voluto da Sala, Marchesi e Zingaretti), e quello dello spezzamento e raccolta, che invece è in attivo. Se la tutela del bene pubblico prevedrebbe di mantenere il possesso di ciò che da guadagno, in questa politica tutta al contrario che ha portato alla situazione attuale (confermando ad esempio al vertice della BA Marcello Marchesi, nominato amministratore unico quando già i primi effetti del suo mandato sul bilancio erano disastrosamente evidenti) va da se che le voci che girano parlano di vendere proprio il ramo della raccolta e mantenere quello della discarica. Entrambi gli scenari presentano grandi interrogativi, ma se avverrà quanto si vocifera, ovviamente sarà la collettività a rimetterci, ben oltre quanto ci abbia già rimesso. E non si parla solo dei cittadini di Bracciano purtroppo, ma di tutti coloro che saranno seriamente minacciati dalla discarica che già ora presenta problemi di gestione non indifferenti: il percolato non sarebbe raccolto con regolarità e l’impianto di captazione del biogas non funzionerebbe a dovere.

L’articolo, a cura di Maurizio Archilei,  é pubblicato su:

Latina. Pulizia plessi scolastici.

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scuola latina - Flaica Lazio

Dopo numerose azioni di protesta è stato raggiunto l’accordo con la MA.CA. Srl, azienda appaltatrice dei servizi di pulizia nelle scuole di Latina, che mette fine al contenzioso sulla paga oraria, le ore trattenute e la prima metà di febbraio 2014 non retribuita.

IL VERBALE DI ACCORDO

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