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CIAMPINO (Roma). Contro l’accordo farsa, i dipendenti dell’A.S.P. occupano il Comune.

flaicaIl 19 dicembre i dipendenti dell’Azienda Speciale Pluriservizi, società a totale capitale pubblico del Comune di Ciampino, hanno partecipato in stragrande maggioranza alla manifestazione di protesta indetta  dalla Flaica contro la messa in esecuzione dell’improvvido accordo sindacale firmato dai sindacati confederali, con  il quale il pagamento della tredicesima mensilità, insieme alla prossima quattordicesima.,  veniva rinviato all’anno ………..2015!

Tale accordo era stato già impugnato dalla Flaica, sindacato di maggioranza nell’ASP, subito dopo la sua sottoscrizione, avvenuta nel mese di settembre 2013, giustificato con il   ritiro della procedura di licenziamento collettivo aperta dall’azienda a fine luglio.

Una procedura che doveva essere funzionale al riassetto dell’A.S.P., con il bilancio sempre più in rosso, a causa della dissennata gestione politico-clientelare che ha accumulato deficit crescente negli anni, per effetto  di sprechi e privilegi prodotti dalla regola perversa della politica che usa il pubblico denaro per la formazione del consenso.

Sprechi e privilegi costituiti da prebende e “superminimi”  concessi ai fedeli della classe dominante, dalle numerose  promozioni a “Quadro dirigente”, dove molti si occupano di niente,  dal parcheggio di personale amministrativo divenuto inutile per l’esternalizzazione dei servizi di competenza, che diventano così un doppio costo.

Sprechi e privilegi che vedono le Farmacie in  perdita ed i Farmacisti al ristorante tutti i giorni con il conto a carico dell’ASP.

Questo, mentre negli Asili nido viene giornalmente  violato il rapporto della presenza tra educatori e bambini, nella refezione scolastica sono state abbattute  le sostituzioni e nel servizio di assistenza all’handicap gli operatori vengono pagati ad “orario netto”, cioè non per l’itero arco della prestazione lavorativa giornaliera, ma solo per le ore di fronte assistito.

La Flaica, nel confronto avviato sulla  procedura di mobilità, a differenza degli altri sindacati, non ne aveva chiesto il ritiro, ma un serio approfondimento,  nell’intento di preservare la logica della gestione diretta dei servizi pubblici, che si garantisce attraverso la loro qualità e contenimento di costi, perché quando si privatizza un servizio alla collettività lo scopo di  lucro dei privati si realizza sullo sfruttamento dell’utenza e degli addetti.

Nel merito, la Flaica chiedeva di abbattere i costi strutturali dell’A.S.P. attraverso l’eliminazione di sprechi e privilegi, mediante l’assorbimento dei superminimi e degli altri costi clientelari, ricollocando gli esuberi in altri  ambiti di servizi comunali da far gestire in  house all’azienda, nella logica che la spesa pubblica debba essere produttiva e non parassitaria.

L’Amministrazione comunale, invece, non potendo resistere al “mostro” politico che essa stessa ha cgenerato, ha ritirato la procedura e imposto ai sindacati di sistema una soluzione che ha dell’incredibile: il rinvio al 2015 del pagamento delle mensilità supplementari per ridurre il deficit di bilancio 2013!

 

Ciò è ancora più grave perché all’Asp non sanno neppure  che il rinvio di un pagamento non modifica gli effetti sul bilancio dell’anno di competenza, ma ne rinvia solo il flusso finanziario!.

Questi pessimi promotori del peggior messaggio sociale, hanno trascurato perfino il significato più elementare della loro intesa, semmai potesse avere degli sbocchi giuridicamente possibili. Con tale accordo, viene provato che essi difendono gli sprechi ed i privilegi di casta, addossando il costo ai  più deboli, a quelli che sudano e lavorano tutti i giorni a poco prezzo: i part-time, gli operai, i precari, le figure più umili, in sintesi  i più  poveri.

E’ il concetto di solidarietà posto all’inverso: tolgono alle fasce sociali più deboli   per dare  ai  privilegiati della casta  politica.

Ma, quando è troppo, anche i poveri si ribellano. Ed è quello che è successo il 19 dicembre a Ciampino. I dipendenti, guidati dalla Flaica,  hanno organizzato la protesta ed occupato gli uffici comunali fino a sera tardi, cioè fino a quando il Sindaco ed il Presidente dell’A.S.P. non hanno assunto l’impegno di pagare la tredicesima annullando lo sciagurato e contestato accordo.

Ora, a cose fatte, tutti si attivano, non solo per opportunismo, ma finanche per sciacallaggio.

AMIANTO. Sempre valide le certificazioni INAIL

Operativa la salvaguardia dei diritti per i lavoratori esposti all’amianto. Le disposizioni dell’Inps:

Circolare numero 164 del 29-11-2013

DISABILI. La Pubblica Amministrazione deve adempiere.

ragazzi-disabiliL’art. 7, comma 6, del Decreto Legge n. 101/2013 fa obbligo a tutte le Pubbliche Amministrazioni (art. 1, comma 2, del D.L.vo n. 165/2001) di rideterminare il numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette sulla base delle quote e dei criteri individuati dalla normativa vigente

(“in primis”, la legge n. 68/1999), tenendo conto, se necessario, della dotazione organica come rideterminata a seguito dei recenti provvedimenti. Effettuata questa ricognizione, ogni Amministrazione sarà tenuta ad assumere un numero di lavoratori pari alla differenza tra il numero come rideterminato e quello alo stato esistente. La disposizione appena citata deroga, espressamente, il “blocco delle assunzioni”, pur se l’Amministrazione interessata si trovi in situazione di “soprannumerarietà”.

Alla Funzione Pubblica spetterà l’onere di monitorare gli adempimenti dell’obbligo.

MIGRANTI. SI AI CONCORSI PUBBLICI

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Parlamento: concorsi pubblici per cittadini extra comunitari

DIRITTI UMANIL’art. 7, comma 1, della legge n. 97/2013, entrata in vigore il 4 settembre 2013, ha previsto che i cittadini extra comunitari, in possesso della carta di soggiorno,  dello “status” di rifugiato o dello “status” di protezione sussidiaria, possono partecipare a concorsi pubblici, con la sola esclusione di quelle qualifiche che implicano un esercizio diretto od indiretto dei poteri dello Stato o che attengono alla tutela dell’interesse nazionale (Esercito, Polizia, Carabinieri, Magistratura, ecc.). Quale requisito si chiede anche la conoscenza della lingua italiana (nella provincia di Bolzano anche il tedesco).

 

 

Bracciano Ambiente. Quando la politica illude.

Un brutta pagina è stata scritta dalla politica a Bracciano. Dopo aver gonfiato all’inverosimile l’organico dell’Azienda pubblica in tempo di elezioni, decine di famiglie sono state messe sul lastrico con grande sprezzo di ogni soluzione che potesse salvaguardare interessi sociali primari e legittimi.

Dieci mesi di trattative, la proposta di ammortizzatori sociali da parte della Regione Lazio, la disponibilità al part-time dei lavoratori oltre a rivedere livelli e retribuzioni, non sono bastati per far recedere dall’operazione chirurgica dei tagli al personale adottata dal management aziendale e dallo stesso Sindaco.

Ci chiediamo perché, a fronte dell’offerta dei contratti di solidarietà, messi sul tavolo della trattativa ed alle altre rinunce garantite dai sindacati,  che avrebbero abbattuto per due anni il costo del lavoro, il Sindaco ed il suo sodale, il presidente del Consiglio di Amministrazione, abbiano deciso comunque di licenziare.

Non sarà, forse, che in vista delle prossime elezioni vi siano posti vuoti da colmare nell’assumificio delle partecipate pubbliche?

Non sarà che il detto (di Andreottiana memoria): “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina” sia applicabile anche a Bracciano?

LA PROCEDURA    IL MANCATO ACCORDO   I LICENZIAMENTI

 

 

Cooperatine di lavaggio nelle mense. Appalto non genuino

cucinaE’ quanto ha stabilito  il Tribunale di Latina con la sentenza n. 2120 del 29 ottobre 2013 con la quale condanna la Compass  Group Spa, già Onama Spa, al reintegro in servizio ed al risarcimento del danno ad una lavoratrice occupata nelle operazioni di lavaggio nella mensa Jannsen Cilag di Latina.

La causa, patrocinata dall’avvocato, Monica PERSICO, è la prima dello stesso tipo di numerose altre che giunge a sentenza. Essa è molto importante perché stabilisce il principio che se un appalto non è genuino i lavoratori sono a tutti gli effetti dipendenti del Committente.

Si tratta di reprimere un fenomeno, quello del lavoro in appalto dato alle Cooperative di comodo, che costituisce il principale mezzo di sfruttamento della manodopera e di  evasione previdenziale e fiscale.

Sentenza n. 2120 del 29.10.2013

Tutele. Ancora cedimenti

Min.Lavoro: la circolare sul Decreto Lavoro

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con la circolare n. 35 del 29 agosto 2013, ha fornito indicazioni operative per il personale ispettivo, relativamente al D.L. n. 76/2013 (conv. da L. n. 99/2013) recante “Primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”.

     la circolare n. 35/2013

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