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Permessi per gravi infermità

Il Ministero del lavoro precisa quando spettano i 3 giorni di permessi per gravi infermità previsti dalla legge n. 53/00

INTERPELLO N. 16 DEL 16-6-08

Disoccupazione. Cittadini comunitari

INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE: PER I CITTADINI COMUNITARI BASTA LA RICHIESTA

DI ISCRIZIONE ANAGRAFICA

Il cittadino dell’Unione europea che intende soggiornare in Italia per un periodo superiore ai tre mesi ha l’obbligo

di chiedere l’iscrizione anagrafica presso il comune di residenza, titolo che ha ormai sostituito la ex carta

di soggiorno UE.

Nel 2008 l’INPS chiese ai Ministeri del lavoro e dell’interno un parere sulla opportunità di richiedere il certificato

di iscrizione anagrafica ai cittadini comunitari e ai loro familiari, anche ai fini dell’erogazione delle prestazioni

previdenziali di origine contributiva, come le prestazioni di sostegno al reddito (ad es. l’indennità di

disoccupazione, la CIG, l’indennità di malattia, i congedi di maternità e parentali, ecc.).

Prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. n. 30/2007, l’Istituto non considerava rilevante il requisito della residenza,

eccetto che per le prestazioni non contributive (assistenziali, quali l’assegno sociale e le prestazioni connesse

al riconoscimento dell’invalidità civile).

Residenza autocertificata.

l’avvenuta iscrizione anagrafica non solo per pagare le prestazioni non contributive ma anche per la

corresponsione delle prestazioni previdenziali di origine contributiva.

Su questa base l’INPS nel 2009 ha precisato che il lavoratore comunitario o neocomunitario, che presenti la

domanda di prestazioni di disoccupazione agricola, è tenuto ad autocertificare la propria residenza in Italia nel

quadro dei dati anagrafici del modello «Prest.agr.21TP» e ad allegare la fotocopia della carta di identità o di

altra attestazione dell’avvenuta richiesta di iscrizione all’anagrafe, validi per l’anno di competenza della prestazione.

Succede però che in fase di presentazione delle domande di disoccupazione agricola è stato rilevato che

l’Istituto non potrà pagare l’indennità di disoccupazione ai lavoratori comunitari, che non risultano iscritti nel

comune di residenza temporanea o che risultano iscritti in periodo successivo alla sosta stagionale, determinando

in tal modo la perdita di prestazioni per le quali le aziende hanno regolarmente versato la dovuta contribuzione.

Il Ministero dell’interno ha imposto all’INPS di acquisire l’autocertificazione concernente

Vale la domanda 2009.

finora per la liquidazione delle prestazioni agricole relative all’anno precedente, l’INPS stabilisce che, in

caso di impossibilità di presentare il certificato di iscrizione anagrafica rilasciato o richiesto nell’anno 2008, si

possa accettare il titolo o la richiesta di iscrizione anagrafica se ottenuto o presentata nell’anno 2009. E ciò

anche se anche in data successiva alla presentazione della domanda di disoccupazione agricola.Tale deroga si

applica soltanto alle indennità di disoccupazione agricola dell’anno 2009, considerando l’opportunità di un

periodo transitorio, che consenta ai cittadini comunitari che richiedono prestazioni di tipo contributivo di adeguarsi

alla nuova prassi amministrativa.

Considerato che è recente la richiesta di esibire il titolo di soggiorno, richiesta non prevista(INPS – Mess. n. 20819 del 18 settembre 2009)

Collocamento mirato. Computabili i dipendenti invalidi

Ai fini del collocamento mirato sono computabili i dipendenti in forza con invalidità superiore al 60%

CIRCOLARE INPS

Min.Interno: chiarimenti per la firma dei contratti di soggiorno per l’emersione di Colf e Badanti

Il Ministero dell’Interno ha pubblicato la circolare prot. 0008456 del 23 dicembre 2009, con la quale vengono fornite ulteriori indicazioni circa la procedura di emersione dal lavoro irregolare nell’attività di assistenza e di sostegno alle famiglie ex legge 3 agosto 2009, n. 102.

Il Ministero, in particolare, chiarisce i casi relativi all’impossibilità del datore di lavoro di andare presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione per la firma del contratto di soggiorno. In questo caso, il coniuge, i figli o altri parenti in linea retta o collaterale fino al 3° grado potranno sottoscrivere il contratto di soggiorno per conto del proprio congiunto, ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. n. 445/2000. In caso in cui a firmare il contratto di soggiorno dovesse provvedere un soggetto diverso da questi, si potrà far ricorso, oltre che ad apposita procura notarile, anche a delega o mandato o procura con firma autenticata da un funzionario del Comune di residenza del datore di lavoro.

Infime, nell’ipotesi in cui sia necessario procedere al cumulo dei redditi per poter regolarizzare una colf , si potrà intendere per nucleo familiare non soltanto quello configurato dalla vigente normativa,, ossia i familiari che hanno la medesima residenza ma anche la c.d. “famiglia anagrafica”, così come definita dall’art. 4 del D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223, che intende per famiglia anagrafica un insieme di persone legate da vincolo di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune.

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Conversione permesso di soggiorno e assunzione al lavoro

La recente nota del Ministero dell’interno, prot. n.5715 del 15 settembre 09, sulla

conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari in permesso di soggiorno per

lavoro subordinato, nel caso particolare previsto dall’art.28 del DPR n.394/99, offre lo

spunto per una panoramica generale sulla possibilità di convertire il permesso di

soggiorno e sulle tipologie di permesso idonee a consentire l’assunzione.

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