Il Comune di Pomezia decide di intervenire per risolvere l’accumulo dei rifiuti che stazionava da qualche giorno in ogni angolo del territorio.
La raccolta aveva subito un brusco rallentamento poiché le ditte FORMULA AMBIENTE ed AIMERI AMBIENTE, affidatarie del servizio da parte del Consorzio CNS, non intendevano pagare la mensilità di maggio a causa delle difficoltà finanziarie provocate dell’enorme credito accumulato nei riguardi del Committente.
La conseguente protesta silenziosa dei lavoratori, che non volevano essere usati come grimaldello per far pagare le fatture alle ditte, da un lato ha portato alla riscossione dello stipendio attraverso l’assunzione della diretta responsabilità da parte dell’Amministrazione, dall’altro, però, li ha indotti ad accettare un precedente pericoloso: la messa in discussione dell’esclusiva titolarità del proprio lavoro, intesa come ragione da difendere, piuttosto che da discutere.
Infatti, non ci piace che una ditta terza, estranea al servizio, inserisca proprio personale per risolvere problemi interni originati dalla conflittualità tra le parti, le quali possiedono tutti gli strumenti, anche del diritto, per ricomporre le divergenze attraverso il confronto e la trattativa non condizionate da interferenze esterne.
Ma, le regole della democrazia ci impongono di accettare anche gli esiti che non ci piacciono.
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