Il modello di sviluppo fondato sui valori e gli interessi del capitale sostenuto dai “sacerdoti” delle banche centrali e attuato dai governi richiede continui e crescenti costi per lavoratori, giovani e pensionati, (ultimi in ordine di tempo i licenziamenti facili, il taglio alle pensioni e alla scuola pubblica.)
Dobbiamo riprenderci il diritto di decidere e imporre con la lotta un modello di sviluppo ecosostenibile fondato sui beni comuni, la ridistribuzione del reddito, il diritto al lavoro, alla salute, allo studio e alla casa.
Per questi obbiettivi i lavoratori tutti non devono farsi più strumentalizzare da chi è corresponsabile dell’attuale situazione e utilizza la nostra rabbia per legittimare la propria rappresentanza nei confronti di governi e padroni.
Sosteniamo rivendicazioni immediate per evitare di pagare i costi della loro crisi.
Le principali rivendicazioni della Cub:
1. Introduzione di una patrimoniale sui grandi patrimoni.
2. Moratoria sugli interessi sul debito; vendita del tesoro della Banca d’Italia (100 m.di di euro).
3. Lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, al lavoro nero, agli infortuni (400 m.di di € annui).
4. Cancellare l’acquisto dei caccia bombardieri F 35 (16 miliardi) e eliminare le spese militari.
5. Eliminare i ticket. Potenziare la sanità e la scuola pubblica, usando le risorse di quelle private.
6. Tagliare la spesa pubblica per le inutili grandi opere.
7. Cancellare la norma capestro contenuta nella legge 122/2010 che ha privato 45.000 lavoratori del diritto alla mobilità e alla pensione.
8. Parità di diritti per i migranti; diritto all’asilo ai rifugiati; cittadinanza per i nati in Italia permesso di soggiorno per chi perde o ha un lavoro o denuncia il lavoro in nero.
9. Attuazione di accordi bilaterali con tutti gli stati per l’unificazione dei contributi pensionistici.