Comunicato stampa
Come Federazione Regionale del Lazio, riteniamo necessario intervenire sul clamoroso arresto del Consigliere comunale di Pomezia, Renzo Antonini, avvenuto il 16 febbraio, per confutare gli accostamenti fatti dalla stampa tra i fatti contestatigli dalla Procura e la funzione sindacale trascorsa nella Flaica-CUB.
Non vogliamo essere ipocriti, ma, nonostante la gravità dell’episodio, facciamo fatica a pensare che la stima personale ed il consenso dei lavoratori verso Antonimi fossero mal riposti. Né ci illudiamo che, rispetto ad una base associativa prossima ai 10.000 iscritti ed a centinaia di quadri sindacali presenti nei luoghi di lavoro, si possa essere immuni a prescindere da possibili episodi di “contagio ” in comportamenti collusivi.
Ciò che non si può discutere, però, è l’etica dell’Organizzazione, che non ammette tolleranza. Per la Flaica-CUB, la correttezza dei comportamenti, prima che un fatto giuridico, è valore morale e costituisce il principale requisito per appartenervi.
Ci auguriamo che sia fatta piena luce sulla vicenda e se Antonini ha sbagliato ne paghi la pena o, viceversa, sia restituito presto alla sua dimensione civile.
Alcune cose, comunque, non quadrano.
Tutto ruota attorno ad un appalto affidato dalla Fiorucci ad una Cooperativa quattro anni fa, ma Antonini era uscito dalla fabbrica il 30 maggio 2003! E nel 2007 è andato addirittura in pensione!
Si è mai visto un ex sindacalista interno che mantiene la capacità di “scambio” nove anni dopo essere uscito da una fabbrica di circa mille di dipendenti, con la R.S.U. contemporanea dominata dal sindacato ex concorrente?
Quale potere derivante dalla trascorsa funzione sindacale avrebbe potuto esercitare cinque anni dopo un ex dipendente nei confronti della Fiorucci per indirizzare l’affidamento di un appalto milionario? E mantenere la stessa capacità di persuasione per altri quattro anni ancora?
In zona, ci dicono che negli ultimi tempi il Consigliere Antonini fosse in rotta di collisione con la sua stessa maggioranza di governo nell’Amministrazione comunale di Pomezia, dove le faida politica è azione perpetua e da molti anni si respira aria di poteri sospetti, che hanno spesso interessato l’Antimafia ed i suoi misteri.
Abbiamo la sensazione che Renzo, nonostante la scottatura di dieci anni prima, si sia nuovamente cacciato in qualcosa più grande di lui, magari assecondando lo spirito ribelle che aveva caratterizzato la sua storia sindacale in Fiorucci.
Una storia sindacale che non può essere stravolta dal visus variabile dell’opportunismo vendicativo, usato da quanti, all’interno della fabbrica, sono stati combattuti da Antonini proprio in quella cultura della convenienza che si pratica con la “vicinanza” al potere. Essi, come gli sciacalli, cercano nuova legittimazione cibandosi di un fatto di cronaca tutto da chiarire e, come gli struzzi, tentano di nascondere le gravi responsabilità per l’arretramento della condizione dei lavoratori della Fiorucci, in gran parte “esternalizzati” senza colpo ferire, nella fase post-Antonini.
I lavoratori Fiorucci ricordano l’impegno sindacale di Antonini. Una storia fatta di lotte, di conquiste, di repressione, di licenziamenti! Come quello in tronco subito nel 1993, per aver aderito alla Flaica-CUB, in contrasto con il collatelarismo della Cgil nella fabbrica, ma anche per la mutazione genetica del sindacato nazionale che aveva accantonato l’antagonismo di classe con la scelta politica della “concertazione”.
Il Giudice del Lavoro riconobbe l’antisintacalità del licenziamento e reintegrò nel suo posto di lavoro il delegato Flaica-CUB.
Del resto, tranne che nel periodo dell’esperienza politica finita male nel 2001, durante l’attività lavorativa in fabbrica, Antonini si è sempre presentato alle elezioni R.S.U. nella lista Flaica-CUB, risultando ogni volta il più votato, con il secondo eletto che al massimo raccoglieva il 10% dei suoi voti.
Un consenso personale così alto poteva derivare solo da un forte rapporto di fiducia con la base, maturato in tanti anni di battaglie e di successi. Antonini era diventato un simbolo, il vero punto di riferimento dei dipendenti Fiorucci, che insieme a lui hanno vissuto anni di vero protagonismo, fino a che il mandato di rappresentanza non è cessato, per legge naturale, con il congedo dal lavoro e con esso dall’incarico di R.S.U Flaica-CUB .
Un storia sindacale finita nove anni fa, che oggi ha un rimbalzo sospetto e ci lascia fortissimi dubbi su chi potrebbe avere ragione tra il mondo dei contrari ed i continui attestati di affetto alla persona, che continuano a pervenire alla sua vecchia Organizzazione sindacale.
Perplessi, senza parteggiare per l’assoluzione dagli amici o la condanna dagli avversari, non possiamo che attendere con ansia la dichiarazione di verità che farà la giustizia al suo compimento.
Speriamo al più presto.
Il l Segretario Generale Flaica-CUB del Lazio
(Amedeo ROSSI)
Roma, 17 febbraio 2012.