Un accordo sofferto, quello del 5 maggio. C’era da scegliere tra lo sfascio ed il recupero di una società partecipata semidistrutta da anni di pessima gestione, aggravata dalla chiusura di Cupinoro. L’auspicio dell’accordo è il rilancio della società. Per questo c’è l’impegno ed il sacrificio dei lavoratori. Sarà coerente anche la politica?