Il giudice del lavoro di Milano, il 30.01.2017, ha dichiarato antisindacale “l’immotivato e ingiustificato silenzio” con cui Autogrill, “in spregio della volontà della maggioranza dei lavoratori”, ha voluto ostacolare il concreto esercizio dell’attività sindacale della FlaicaUniti – CUB presso l’unità produttiva Aeroporto di Linate (MI).
Autogrill ha infatti rifiutato di voler aprire una trattativa con il sindacato di base, riconosciuto anche dal giudice come il “maggiormente rappresentativo nell’unità produttiva”, che aveva presentato una piattaforma rivendicativa sostenuta da più della metà dei dipendenti.
Dalla sentenza n. 231/2013 della Corte Costituzionale, afferma il pretore, deve ricavarsi l’obbligo per l’azienda di aprire un tavolo di trattativa con tutti i sindacati che risultino effettivamente rappresentativi di buona parte dei lavoratori.
L’eventuale rifiuto alla trattativa risulta antisindacale anche perché, in questo caso, appare “volto chiaramente a rifiutare il riconoscimento della rappresentatività dell’organizzazione ricorrente”, in modo da evitare alle RSA costituite nel suo ambito l’accesso ai diritti previsti dal Titolo III dello Statuto dei lavoratori (permessi sindacali, assemblea, affissione in bacheca ecc…), che la legge riserva esclusivamente ai sindacati che hanno partecipato alla trattativa da cui è scaturito un contratto normativo applicato.
Di conseguenza Autogrill è stata condannata a fissare, entro 15 giorni, una trattativa con la FlaicaUniti – CUB per discutere le rivendicazioni dei lavoratori e ad affiggere copia del provvedimento giudiziale in bacheca per 30 giorni.
Questa sentenza rappresenta un primo passo concreto contro la dittatura di Cgil – Cisl – Uil nel sistema italiano delle relazioni industriali, il più delle volte privi di effettiva rappresentatività tra i lavoratori – come nel caso in questione – ma utilizzati come sindacati di comodo per sottoscrivere accordi capestro.
Un vero e proprio sistema di relazioni sindacali antidemocratico, che la nostra organizzazione continuerà ad impegnarsi a combattere sia per via giudiziale che con iniziative di lotta, rivendicando: la libera elezione dei rappresentanti sindacali e il voto vincolante dei lavoratori sia in fase di presentazione di piattaforme per il CCNL, che in fase di approvazione degli accordi.