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Mense Ministero Difesa Regione Lazio. Cambia tutto.

Dopo anni di proroghe, che denotano l’incertezza del diritto e la forzatura delle regole nel settore della ristorazione collettiva, il Ministero della Difesa ha detto finalmente  basta. Infatti, nonostante la forte e interessata resistenza  delle aziende uscenti, ha rotto gli indugi affidando all’ATI  Innova-Elior  la fornitura  dei pasti in tutte le Caserme del Lazio dal 1 maggio 2017.

Sul filo di lana, stante l’ostruzionismo delle ditte uscenti, con  L’ACCORDO SINDACALE , è stato possibile ricostruire gli organici e salvaguardare il posto di lavoro e le condizioni acquisite dalle  centinaia di dipendenti interessati.

ROMA. Caserma Cecchignola.

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Cecchignola - flaica lazio

Anche grazie all’intervento del Comando della Caserma si è finalmente risolta la vicenda dei lavoratori del lotto 2  (Ristorazione) assegnato dopo oltre quattro mesi di chiusura alla Società CE.AM. di Frosinone. I lavoratori sono stati tutti riassunti.

L’ACCORDO SINDACALE

Sociosanitaria POMEZIA. Aumenta il premio.

asili nido - flaica lazio

Aumenta il premio di produttività alla Sociosanitaria di Pomezia, l’azienda pubblica che gestisce i servizi sociali. Oltre all’incremento del premio è stato anche concordato un percorso formativo per il personale non docente delle scuole con relativa indennità che sarà stabilita in seguito.

Gli ACCORDI

Bracciano Ambiente. Contratto di Prossimità.

bracciano ambiente - Flaica Lazio

I lavoratori pagano il fallimento della Bracciano Ambiente e l’irresponsabilità della burocrazia. I 15 addetti alla discarica di Cupinoro sono diventati esuberi perché  il Comune e la Regione   si palleggiano la competenza e si rinfacciano la responsabilità. Intanto la discarica è priva di vigilanza e manutenzione,  nonostante il  potenziale pericolo per la popolazione, mentre i lavoratori stavano per essere licenziati.

Allora,  gli altri  lavoratori,  hanno deciso di stringersi un pò  con il    CONTRATTO DI PROSSIMITA’    in attesa che passi la nottata.

Servizio 118 – Pronto soccorso alle aziende.

118 - Flaica Lazio

E’ un pronto soccorso  alle aziende private l’accordo di secondo livello firmato nella Regione Lazio dai sindacati confederali.  Con questo accordo è stata data copertura a posteriori alle aziende che avevano  cambiato nel  dicembre 2015 il  CCNL Sanità privata (previsto dal capitolato d’appalto regionale) con  quello Anpas applicato ai dipendenti degli Enti assistenziali. E’ chiaro che l’accordo intende vanificare le nostre vertenze giudiziarie, ma non c’è limite alla vergogna se è vero che con questa firma i Confederali  hanno avallato l’aumento dell’orario di lavoro settimanale, la riduzione del salario, i turni di 12 ore giornaliere ed la monetizzazione dei D.P.I.

Il soccorso dei sindacati alle aziende  non è stato proprio pronto, ma sicuramente opportuno. 

L’ACCORDO

Diritti Inespressi.

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Pensioni - Flaica Lazio

Leggiamo molti articoli di stampa che aumentano la  confusione sulle pensioni basse e sostegni all’invalidità. Riteniamo di fare cosa utile pubblicando una SINTESI sull’argomento.

Pergiorgio Tiboni ci ha lasciato

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A Piergiorgio Tiboni.

Ciao Giorgio, ci mancherai: a noi della CUB di Latina, del Lazio, d’Italia; a noi che abbiamo sempre tratto ispirazione dal tuo pensiero, dai tuoi valori, dal tuo coraggio, come quello di volare, che racconti nel tuo libro. Una storia di lotte mai fine a se stessa, per una prospettiva di classe, per un mondo più giusto.
Amico e compagno, seguiremo i tuoi insegnamenti e sarà il modo migliore di onorarti.

Pomezia. Accordo nella refezione scolastica.

Servizio mensa - Flaica Lazio

Dopo una lunga lotta è stato raggiunto l’accordo con la Cooperativa Solidarietà e Lavoro, ditta appaltatrice della refezione scolastica comunale di Pomezia.  Finalmente i dipendenti saranno considerati in servizio durante tutto l’anno scolastico e non più privati dei periodi natalizi e paqsquali con la forzata sospensione.

L’accordo sindacale

Vademecum ministeriale

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Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Flaica Lazio

Attivita’ di PATRONATO

Lavoro accessorio e appalti. Una spruzzata di cipria.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 64 del 17 marzo 2017 il Decreto Legge n. 25 del 17 marzo 2017, con il quale il Governo ha voluto abrogare le disposizioni in materia di lavoro accessorio, nonché intervenire in merito alla responsabilità solidale negli appalti.
Le disposizioni di cui al Decreto Legge n. 25/2017 sono entrate in vigore il giorno 17 marzo 2017, giorno della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Si attende ora la conversione in legge.

LAVORO ACCESSORIO O VOUCHER

L’articolo 1 del Decreto Legge 17 marzo 2017, n. 25, a far data dal 17 marzo 2017,dispone l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del D.Lgs n. 81/2015 e, pertanto, l’abrogazione della fattispecie del lavoro accessorio.Ciò comporta che, già dal 17 marzo 2017 non è più possibile acquistare nuovi buoni lavoro per le prestazioni di lavoro accessorio.

Contestualmente, il secondo comma dell’art. 1 prevede l’istituzione di un periodo transitorio, in scadenza il 31 dicembre 2017, entro il quale i committenti potranno utilizzare, secondo le normali procedure, i buoni lavoro eventualmente già richiesti alla data di entrata in vigore del decreto in esame (17 marzo 2017)ma non ancora utilizzati.

APPALTI

In relazione alla responsabilità solidale negli appalti, il Decreto Legge 17 marzo 2017, n. 25 modifica l’articolo 29, comma 2 del D.Lgs n. 276/2003 sopprimendo parte del primo periodo e gli interi secondo, terzo e quarto periodo.In particolare, il nuovo comma 2 risulta essere il seguente:

Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative del settore che possono individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti, in caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell’inadempimento. Il committente imprenditore o datore di lavoro è convenuto in giudizio per il pagamento unitamente all’appaltatore e con gli eventuali ulteriori subappaltatori. Il committente imprenditore o datore di lavoro può eccepire, nella prima difesa, il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore medesimo e degli eventuali subappaltatori. In tal caso il giudice accerta la responsabilità solidale di tutti gli obbligati, ma l’azione esecutiva può essere intentata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori. Il committente che ha eseguito il pagamento è tenuto, ove previsto, ad assolvere gli obblighi del sostituto d’imposta ai sensi delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e può esercitare l’azione di regresso nei confronti del coobbligato secondo le regole generali”.

Pertanto, il committente è obbligato in solido:

  • con l’appaltatore ed eventuali subappaltatori,
  • entro il limite di due anni dalla cessazione del contratto di appalto,
  • a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto.

Rispetto alla versione in vigore sino al 16 marzo 2017, rimane invariato l’impianto generale della responsabilità solidale tra committente ed appaltatore ed eventuali subappaltatori per crediti retributivi e previdenziali/assistenziali, tuttavia vengono meno tutte quelle previsioni introdotte nel tempo per “alleggerire” la posizione del committente.

In particolare viene meno:

  • la possibilità, per i contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative del settore, di individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti che potessero “liberare” il committente dalla responsabilità solidale;
  • il beneficio a favore del committente della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore e di eventuali subappaltatori. Con l’introduzione da parte della Riforma Fornero (Legge n. 92/2012) del beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore, il legislatore aveva previsto una sorta di gerarchia tra i soggetti potenzialmente “aggredibili” dal lavoratore per retribuzione e contributi. In particolare, l’azione esecutiva del lavoratore poteva essere avanzata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo che fosse stata provata “l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore” e degli eventuali subappaltatori inadempienti. Ora con l’abrogazione della predetta norma viene ristabilita la responsabilità solidale piena del committente con l’appaltatore e con ciascun eventuale subappaltatore.

Con la soppressione dell’ultimo periodo del comma 2 dell’art. 29 del D.Lgs n. 276/2003, viene altresì meno la previsione secondo la quale il committente che in virtù della responsabilità solidale avesse effettuato nei confronti dei lavoratori il pagamento relativo ai trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto fosse tenuto, ove previsto, ad assolvere gli obblighi del sostituto d’imposta.

Bracciano notizie.

bracciano - flaica lazio

Da “Terzo Binario”

Bracciano, riprende la raccolta differenziata

Lo stop dei giorni scorsi per la protesta aveva creato cumuli di rifiuti sul territorio

7 marzo 2017 – 17:00 
Dal pomeriggio di oggi è ripresa la raccolta differenziata a Bracciano dopo lo stop di questi giorni a causa dello stato di agitazione dei dipendenti della Bracciano Ambiente preoccupati per il loro futuro.

Stamattina si è tenuto un incontro del liquidatore BA Giampiero Sirleo, rappresentanze sindacali ed il sindaco Tondinelli per discutere sul futuro del servizio e sopratutto dei lavoratori della società.

Dall’incontro è almeno emerso che riprenderà da domani il regolare servizio e già dal pomeriggio di oggi delle squadre sono al lavoro per risolvere delle criticità che si sono create sul territorio a seguito dello stop.   IL COMUNICATO

7 marzo 2017

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