Rinuncia al vitto nella Ristorazione collettiva
Legge 104 e trasferimenti
Legge n. 104/1992 e trasferimento del dipendente [Cassazione]
Con sentenza n. 24015/2017, la Corte di Cassazione ha affermato che il dipendente che assiste un proprio familiare usufruendo dei permessi ex Legge n. 104/1992 non può essere trasferito da una unità produttiva in quanto il dato dirimente, pur se l’unità produttiva resta la stessa, è rappresentato dal mutamento geografico del luogo della prestazione lavorativa. L’eccezione a tale regola che postula le comprovate ragioni tecniche, produttive ed organizzative è rappresentata dalla dimostrazione, a cura del datore, che le stesse possono essere soddisfatte soltanto attraverso il trasferimento di detto lavoratore.
BRACCIANO (Roma). Cambia la gestione del servizio di igiene urbana.
Alla fallita Bracciano Ambiente, dal 1° marzo subentra la Tekneko Sistemi Ecologici S.r.l. .
Dopo una lunga trattativa negli uffici Comunali, presenti sindaco e assessore competente, è stata posta la parola fine alla gestione precaria e provvisoria del servizio raccolta e smaltimento rifiuti, gestito da oltre un anno dalla curatela fallimentare della Bracciano Ambiente.
Un periodo di grandi sacrifici per i lavoratori, che non è ancora finito, perché il ritorno alla normalità contrattuale sarà graduale, dovendo ancora assorbire l’esubero creato dalla chiusura della discarica di Cupinoro,
Durante la trattativa al Comune, era del tutto evidente che, oggi come ieri, eravamo ad un bivio, tra la strada del licenziamento degli esuberi e la solidarietà sostanziale tra lavoratori. Anche il 27 febbraio, senza dubbi, come già fatto a suo tempo con la Curatela, abbiamo scelto il valore dell’occupazione.
Per questo, firmando con la nuova impresa il CONTRATTO DI PROSSIMITA’ , abbiamo voluto ribadire un concetto: l’unità dei lavoratori, per la quale sia la sofferenza che la prospettiva appartengono a tutti nella stessa misura.
AMIANTO. “Conflitto di coscienza” e riparazione parziale.
Pensione di inabilità per soggetti affetti da malattie, di origine professionale, derivanti da esposizioni all’amianto.
Domande entro il 31 marzo.
L’INPS ha emanato, in congiunta con l’INAIL, la circolare n. 7 del 19 gennaio 2018, con la quale fornisce le istruzioni per il riconoscimento della pensione di inabilità in favore dei soggetti affetti da particolari patologie di origine professionale e per il pagamento delle indennità di fine servizio.
Ricordiamo che La legge 257, con la quale tra l’altro si riconosceva un “risarcimento” previdenziale ai lavoratori esposti all’amianto, era stata emanata del 1992.
Già nei primi anni di applicazione si erano manifestate 2 dinamiche contrapposte: da una parte, Confindustria, partiti ad essa sensibili, INPS e INAIL hanno cercato di ridimensionare la sua portata; dall’altra, associazioni di esposti all’amianto, settori di sindacato e parlamentariattenti a questo grave problema hanno operato per estendere i riconoscimenti là dove la 257 aveva dei limiti: criteri garantisti ed equi per determinare l’esposizione, estensione del riconoscimento anche ai lavoratori esposti per meno di 10 anni, applicazione della norma a chi si era dimesso prima del 1992.
Nonostante l’impegno del movimento dei lavoratori esposti, Negli ultimi anni la legislazione era peggiorata nettamente con l’introduzione di criteri del tutto restrittivi per il riconoscimento dell’esposizione (le 100 fibre/ litro come media annua calcolata su 8 ore /giorno), il coefficiente moltiplicatore è stato tagliato da 1,5 a 1,25 e reso valido solo ai fini della determinazione dell’importo della pensione, non della maturazione del diritto di accesso (monetizzazione);.
Infine, è stato stabilito il termine ultimo della presentazione delle domande al 15 giugno 2005: una pietra tombale, una soluzione che invece di risolvere il dramma ne cancellava la manifestazione.
Ora, assistiamo ad un parziale pentimento, una specie di riparazione. M
Meglio tardi che mai, meglio questo che niente.
Tra.Sco. Pontinia. Rispettiamo le regole.
Il lavoratore prende servizio nel momento in cui entra in azienda e timbra la presenza. Il percorso dalla sede aziendale al posto di lavoro è attività lavorativa a tutti gli effetti. Anche i costi del trasporto andata-ritorno non possono essere sostenuti dal dipendente. L’accordo firmato il 2 febbraio raccogliere applica questi diritti.
Abbvie – Cambia l’appalto dei servizi ad Aprilia
Aria nuova dal primo febbraio nei servizi di pulizia e facchinaggio presso l’Abbivie di Aprilia, società multinazionale del farmaco. Una cinquantina di lavoratori che, con un sospiro di sollievo, cambiano finalmente impresa dopo circa vent’anni non di poche luci e molte ombre.
Part-time e consenso.
Cassazione: da tempo pieno a part-time – necessità dell’accordo scritto
Con sentenza n. 1375/2018, la Corte di Cassazione, intervenendo su una questione relativa ad un rapporto di lavoro sviluppatosi nel tempo in periodi di tempo parziale e di full-time, ha affermato che, mentre il rapporto a tempo pieno è desumibile dal comportamento tenuto dalle parti in costanza di svolgimento dello stesso, quello a tempo parziale, in diminuzione rispetto al normale regime contrattuale, deve necessariamente risultare da atto scritto, essendo vietata al datore di lavoro la modifica unilaterale del regime relativo all’orario di lavoro.
Igiene Urbana Pomezia. Ipotesi di accordo.
Si tenta di tenta di coniugare salario e produttività al Consorzio Formula Ambiente di Pomezia, che gestisce il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti nel comune di Pomezia. Ora la parola passa alle maestranze per l’approvazione definitiva.
Latina. Azienda speciale e precariato.
Raggiunto l’accordo con l’azienda speciale del comune di Latina.
Il 19 gennaio, presso l’Ispettorato Territoriale di Latina è stato raggiunto un importante accordo per dare soluzione ai lavoratori precari, per anni somministrati e sub-appaltati dalla fallita Latina Ambiente, per il riassorbimento graduale nei ruoli della nuova società comunale per la gestione dei rifiuti denominata ABC (Azienda beni comuni). Come la storia insegna, spesso dalle macerie nasce un futuro migliore.
LATINA. La COMP TECH EUROPE è stata spacchettata durante le festività.
La Befana ha portato un brutto regalo ai dipendenti della Comp Tech, la società che fornisce arredi e manutenzione alle ferrovie dello Stato.
Certo, non c’erano buoni segnali prima delle festività natalizie, quando le maestranze sono state messe tutte in ferie fino all’anno nuovo, senza sospettare che al rientro avrebbero trovato i locali vuoti, privi dei macchinari, attrezzature e materiale per la produzione.Una breve indagine è bastata per scoprire che gli strumenti della produzione si trovavano presso alcuni sub-fornitori del territorio circostante, ai quali erano stati affidati i lavori perché l’affitto del locale era scaduto e la Comp Tech non avrebbe avuto più un proprio stabilimento.
A parte la scorrettezza di comportamento, con l’epilogo della fuga ed il tentativo di fare “fagotto”, che avrà la consueta risposta dei dipendenti traditi e danneggiati, sorge un dubbio:
E’ normale che un’impresa industriale, in quanto tale, partecipa ad una gara pubblica e vince sulla concorrenza acquisendo la commessa poi diventa di fatto impresa similmente intermediaria e trasforma la sua natura?
Porremo il quesito alla committenza ed alla concorrenza. Vediamo che succede.