Riforma del lavoro o abbattimento dei diritti?

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Lavoro: Monti dispotismo al servizio del capitale.

Il governo dei falsi tecnici con le decisioni assunte ieri ( martedì 20 marzo) in materia di lavoro spalanca le porte ai licenziamenti con le modifiche all’art.18, inganna i precari con misure che non cambiano la sostanza, disoccupati e precari rimarranno tali; riduce la possibilità di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria  che viene sostituita dalla indennità di disoccupazione e centinaia di migliaia di lavoratori a cui sono state cambiate le regole che restano senza pensione e mobilità.

 L’ineffabile Fornero per giustificare il lavoro sporco che stanno facendo ha affermato che il mondo cambia e che non possiamo restare aggrappati alle conquiste del passato, ossia sostiene che il mondo cambia in peggio e che i lavoratori devono pagarne il costo.

 Questa vicenda conferma ancora una volta l’irrilevanza di Cgil-Cisl-Uil e Ugl rispetto alla tutela dei lavoratori, continuando a rimanere aggrappati a dei tavoli che li rendono complici delle politiche governative.

Nel contempo viene evidenziata per l’ennesima volta la sindrome di Stoccolma di cui sono prigionieri milioni di lavoratori  che rinunciano a lottare per impedire il massacro dei diritti in atto eppure i lavoratori possono contare su importanti organizzazioni sindacali di base  ( Cub ecc.) per organizzare una efficace azione di contrasto alle politiche di chi ha provocato la crisi ( gli agenti del capitale che gestiscono, banche, governi ecc.).

Monti, su incarico del Presidente della Repubblica e di partiti che ne sostengono l’azione,   ha il compito di completare il lavoro avviato dai vari governi succedutesi in Italia, la previdenza Pubblica e gli accantonamenti dei lavoratori per la vecchiaia in un colossale bancomat per il governo da cui prelevare per pagare speculatori, evasori, corruttori.

 La Sanità pubblica con i ticket costringe ammalati, disoccupati, precari e pensionati a rinunciare a curarsi. Con la tassa sulla prima casa ( Imu) si dovranno pagare mediamente circa 600 all’anno. A tutto questo si aggiunge l’aumento dei prezzi e i bassi salari.

 Il 31 marzo Manifestazione nazionale  a Milano corteo ore 14,00 da Piazza Medaglie D’Oro. Occupyamo Piazza Affari.

Vogliamo un diverso modello sociale ed economico in Italia e in Europa, fondato sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni, per riconvertire il sistema industriale con tecnologie e innovazione, per la pace e contro la guerra, per lo sviluppo della ricerca sostenendo scuola pubblica e università, per garantire il diritto a sanità, servizi sociali e reddito per tutti, lavoro dignitoso, libertà e democrazia.

21 marzo 2012