Il Tar del Lazio -Sezione di Latina- con un’ordinanza emessa nella tarda serata di giovedì 13 gennaio, ha accolto il ricorso di 64 famiglie che si sono opposte alla riduzione drastica delle ore di sostegno ai ragazzi disabili arrivata con la riforma Gelmini.
Nell’Ordinanza si legge: “Ritenuto che il ricorso presenta apprezzabili motivi di fondatezza, tenuto conto che la giurisprudenza amministrativa prevalente ritiene che la posizione giuridica del portatore di handicap in relazione all’istruzione, all’educazione ed all’integrazione scolastica si configura come diritto soggettivo assoluto garantito in ambito costituzionale e comunitario, ritenuto pertanto che a ciascuno dei ricorrenti il sostegno vada garantito secondo le indicazioni scaturenti dai rispettivi ‘profilo dinamico funzionale’ e ‘piano educativo individualizzato’ (art. 12 legge 104/92), il Tar accoglie la suindicata domanda cautelare e ordina all’amministrazione di provvedere all’organizzazione del sostegno a favore dei ricorrenti”.
La discussione di merito è fissata al prossimo 14 luglio.
Fin qui il Tar. Ma la riforma della scuola non doveva tagliare il superfluo?